101 Giorni di Dialoghi col mio ESSERE

GIORNO 28

29 Agosto 2022, 5:39 a.m.

L’Armonia

(Tradotto dalla mia animamica Gabriel)

IO: Cos’è qualcosa di armonico nella mia vita?

SONO: L’armonia è la musica fatta con il cuore, cioè, in linea con il cuore, con ciò che realmente sentiamo, per quello il pensiero deve essere nella stessa frequenza di vibrazione per poi con la scrittura degli spartiti ripetere la formula dell’armonia.

IO: E’ molto poetico questo ma, perché non suona così? O meglio, perché sono di più i momenti di DIS (senza) ARMONIA che quelli con?

SONO: Non è così, direi che è esattamente il contrario, nell’universo la melodia è sempre in armonia con la coerenza, è la nostra interferenza come essere umani che interrompe l’armonia già esistente. Interrompiamo quando vogliamo controllare le risposte.

IO: Allora… ¿La causa della disarmonia che viviamo è il controllo?

SONO: Così è NINA, il controllo che eseguiamo nella nostra vita interrompe il flusso di aria nelle cose. E quell’aria è il momento perfetto dove si matura e si sommano gli apprendimenti, parte della causa si deve anche alla “mancanza di tempo” per l’auto esplorazione e connessione con il nostro ESSERE che alla fine crea interferenze nella nostra melodia individuale e personale sintonizzata con la sinfonia dell’universo. Siamo musica armonica dalla concepimento, dall’innocenza dell’essere siamo melodia armonica, solo che man mano che passa il tempo incorporiamo toni collettivi e di altri e cominciamo a stonare disarmonizzandoci.

IO: La domanda è allora, Come possiamo fare per armonizzarci con il nostro sentire, pensare e fare?

SONO: Questa è una maniera, comunicando con te stessa, la parte più profonda che vede e conosce tutto, che ha in mente la storia di tutti i tempi e conosce la missione finale di te stessa, come ho accennato prima, si tratta di una pratica dalla creazione e la creatività dove possiamo collegarci con la nostra parte più sottile. Per farlo è fondamentale dedicargli tempo “lineare”. Sapere il futuro non è garanzia di armonizzazione, di fatto quello non avrebbe senso per raggiungere l’armonia, poiché tutto sta nel trovare l’allineamento di tutti i tempi, di ciò che sono stato, sono e ciò che voglio essere. Se sei un frutto caduto ed i tuoi semi sono di pera, loro daranno altri alberi più nuovi, in questo caso evolvendo, ma pera dopotutto, non saranno mai meloni.

IO: Quella è un’ottima analogia, l’ho sentita molte volte.

SONO: La domanda è, l’hai capita fino in fondo l’analogia?

IO: Dalla tua domanda immagino di no.

SONO: Nelle informazioni che porti alla nascita è stampato il tuo scopo e inoltre le linee guida incorporate per poter “raggiungerlo”. Quando pretendiamo essere meloni essendo che è stato grazie ai nostri antenati che siamo qui, entriamo in DIS-armonia con la melodia del clan e lì entriamo in squilibrio. Siamo pere, è quando abbracciamo quella verità che possiamo diventare la nostra miglior versione. LA NOSTRA VERSIONE UNICA E ISPIRATA ALL’UNIVERSO. Creare musica dalla nostra essenza eterna per creare la nostra miglior musica. Complichiamo tutto quando pretendiamo essere o somigliare altri. Lo capisci ora?

IO: Possiamo diventare le nostre migliori versioni e riuscire a compiere e dare la nostra miglior versione nel mondo quando abbacciamo ciò che siamo, tutta la nostra essenza, il risultato ancestrale.

SONO: Amare la mia totalità è il primo passo per l’ARMONIA.

IO: Questo mi ha toccato, poiché riconosco certe parti nella mia storia familiare ancestrale, che non sono state da me comprese, acettate, amate. Anzi, direi che molte di loro sono state rifiutate, mentre scrivo sento un movimento chiaro nelle mie vene, ho sentito il sangue scorrere attraverso loro, è stata forte la sensazione.

SONO: E’ il tuo sangue che comunica ora, sono i tuoi antenati che rifiuti di vedere e riconoscere come parte di te. Tu non diventerai loro, tu imparerai da loro per poi tirare fuori la tua miglior versione. Ringraziare, perdonare e amare ciò che siamo è l’inizio per armonizzare le nostre corde. Altrimenti è una storia infinita, nego, rifiuto, nascondo, dimentico, schivo, evito, evado dalla mia umanità, che è la parte principale che ha le “memorie di sentimento”. Le nostre cellule, sono impregnate da tutto questo sentire, che è parte di noi e se neghiamo, rifiutiamo, ci arrabbiamo con loro, dalla mente, il nostro sentimento entra in opposizione ed è lì dove stona.

IO: Sono senza parole, poiché con tutto il percorso fatto, pensavo di aver fatto chilometri, invece sento ora che non ho fatto neanche il primo passo.

SONO: No, non è così come lo vedi, la tua letteralità non ti permette di vederlo ancora, stai unendo un cerchio di ritorno mia cara NINA, è dall’unità del tuo essere umano che puoi continuare a creare una versione di te stessa, quando chiudi e armonizzi cicli, è lì dove si passa alle ottave di coscienza nella tua melodia, nella tua sinfonia universale.

IO: Le lacrime iniziano a scendere, è meraviglioso e bello tutto questo sentimento. Perché mi sopraffà la tristezza di fronte a cose così belle?

SONO: La tua tristezza altro non è che emozionarti per la perfezione di ciò che E’. Tu lo chiami tristezza e lo porti alla dualità del buono-cattivo, brutto-bello. Non esiste questo qui, in questa comprensione del più sottile e più profondo di te. E’ la tua sfiducia a lavorare in te della tua umanità-divinità quella che ancora prova tristezza. Perché resiste ancora a vedere ciò che E’.

Non devi andare da nessuna parte. Sei già a CASA. Permettimi di vederlo, fai un respiro profondo e permettimi di sentire. Molto bene, ben fatto, FIDATI NINA.

IO: Non ho parole… GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!

SONO: A te NINA. TU SEI IO ED IO SONO TU, siamo uno: IOSONO.

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