101 Giorni di Dialoghi col mio ESSERE

GIORNO 9

10 agosto 2022, 5:07 a.m.

LA VITA STESSA

(Tradotto dalla mia animamica Gabriel)

IO: Quanto movimento ultimamente nel pianeta, nella mia storia di vita, in tutto ciò che mi circonda. L’accelerazione si sta sentendo ogni giorno di più. Sento anche come se le emozioni mi sfiorassero la pelle in una maniera molto intensa. Cioè, siamo molto più sensibili e attenti a ciò che sentiamo.

SONO: E’ così piccola mia, è così. Come dici, tutto è più accelerato, le emozioni si sentono di più. Questo succede poiché stiamo vivendo un momento storico per il pianeta terra, è un processo di salto quantico evolutivo. Dove, come ti raccontavo, il tempo lineare come lo conosci sparirà e la tua sensazione del tempo sarà unicamente il presente, qui ed ora. 

IO: Questo è incomprensibile ai miei occhi umani, Come si sentirà?

SONO: Attraverso il cuore, non lo capirai a livello mentale, lo sentirai col cuore, ed è per quello che è così importante questo dialogo, per iniziare a connetterti con il tuo sentire, poiché sarà lui che ti farà sperimentare la vita.

IO: Mi sembra molto interessante ciò che mi dici del tempo, che vivremo in un terno presente. Tutto questo suona pazzesco.

SONO: Più che suonare, si sentirà, giacché la vita non passera da ciò di cui ho bisogno per sussistere, ma da cosa ho io da apportare, da poter dare. E l’eterno presente si convertirà nella maniera in cui potremo dare senza attaccamento.

IO: Attaccamento, capisco ciò che mi dici, poiché lo sto vivendo in maniera molto forte questi giorni. L’attaccamento è un sentimento, un’emozione, una condizione, cosa?

SONO: Hehehe mi fai ridere con le tue domande 3D. Lo adoro piccola mia. L’attaccamento è un modo di relazionarsi con la vita, non è un sentimento, l’emozione è un esperienza, uno vive attaccato ad una cosa, una persona, una credenza, un’idea, un oggetto, potremmo dire che l’attaccamento è il motore che ci spinge ad agire in una determinata maniera e che limita il tuo IOSONO, cioè la tua connessione con te stessa, poiché l’attaccamento si basa sul controllo dell’altra cosa, persona, relazione o sentimento.

IO: Com’è quel discorso dell’attaccamento ad un sentimento? Sono davvero interessata perché credo di trovarmi proprio lì, in quella sensazione.

SONO: Lo sapevo piccola mia, poiché si tratta proprio di quello, di una sensazione, non uno stato. Funziona come un magnete, come se quella cosa, persona, situazione ti appartenesse e non vuoi o senti di poter mollarla, per paura a non essere più te stessa, cioè, la tua identificazione è tale che gli dai il potere di apparire o scomparire a seconda che tu abbia o meno il tuo oggetto di attaccamento.

IO: Oh, non l’avevo mai visto così, l’ho letto, interpretato, conosciuto in diversi modi, ma non lo comprendevo fino a che punto l’attaccamento non ti lascia ESSERE.

SONO: E’ così, lo hai detto tu, l’attaccamento alle cose non permette di ESSERE ciò che è, per via del bisogno di controllo, perché sia in un determinato modo, tu stessa non lo lasci ESSERE. E’ per quello che quando ci permettiamo di lasciare andare, liberarci di ciò e permetterci di ESSERE le cose cambiano. Ed è lì dove spesso non vogliamo andare, i cambiamenti, i movimenti, l’evoluzione insomma, poiché ciò implica vivere dall’ESSERE.

IO: E’ incredibile come lasci più chiari e ordinati questi concetti nella mia mente. E pensare che credevo di saperlo, ma ovviamente non l’avevo integrato, ora è il momento di farlo e, fondamentalmente credo, di permettermi di viverlo. Ma la domanda d’obbligo è, Come faccio?

SONO: E’ molto semplice, chiudi gli occhi ora.

IO: Ecco, fatto.

SONO: Cos’hai sentito?

IO: Pace, tranquillità, quiete, serenità, come se non volessi andare da nessuna parte, solo rimanere qui scrivendo ed ascoltando questa frequenza con le mie cuffie.

SONO: Corretto, vivere senza attaccamento dalla quiete del tuo cuore, quando ti senti eccitata da qualche situazione, cosa, persona, o ti senti irritata, come hai vissuto ieri (ti ricordi il fatto della casa?) 

IO: Sì

SONO: Ok, quello è attaccamento, quando senti quell’emozione scomoda che ti allontana dal tuo stato di quiete, quello è attaccamento, è una sensazione e si sente nel corpo. Quando ti succede, respira, concentrati nelle dita dei tuoi piedi, nell’appoggio della pianta dei tuoi piedi sul pavimento e semplicemente respira, respira, piano piano si dissiperà e vedrai più chiaro e calmo tutto.

IO: Grazie del consiglio, lo farò, poiché è un qualcosa che mi succede spesso nelle mie giornate.

SONO: Lo so, è per quello che lo condivido con te oggi, giacché l’attaccamento non ti lascerà continuare e conoscere un modo diverso di sperimentare la vita.

IO: E pensare che collegavo l’attaccamento con la sicurezza, invece è tutto il contrario, poiché essere nell’attaccamento significa più instabilità e paura per ciò che può succedere, e la paura destabilizza e ti sposta dal tuo centro.

SONO: Corretto, la paura ti sposta dalla quiete interna, stare in piedi è il miglior modo di vivere l’attaccamento, quando ti rendi conto che tutto il tuo corpo di 1,65m è sostenuto e stabile grazie ai 20 cm dei tuoi piedi. Una base molto più piccola in relazione all’altezza che sostiene.

IO: E’ vero, e anche gli edifici, torri, aste, alberi.

SONO: E sai perché rimangono in piedi?

IO: Credo di sì, ma forse no, Come?

SONO: Per via della loro capacità di flessibilizzarsi e divider i pesi, per le loro radici, le loro basi. L’attaccamento ti crea radici o reti laterali o parallele non profonde, è per quello che ti destabilizzi emotivamente, quando sei ben piantata nella torre, in te, nel tuo cuore, nel tuo essere, quello non succede.

IO: Adoro questo esempio comparativo, riassumendo, quando ci sentiamo irritabili per qualcosa, qualcuno, una circostanza che sperimentiamo a livello corporeo ed emotivo, quello è attaccamento ed è lì il momento di praticare l’ancoraggio o radicamento in noi stessi, per trovare la quiete e la chiarezza del nostro vero stare nell’ESSERE per sentire BEN-ESSERE.

SONO: Eccellente riassunto Nina. Sai già radicarti fisicamente, realizzando questo piccolo esercizio piano piano sentirai la quiete nel tuo cuore e la vedrai di riflesso all’esterno di te, i cambiamenti continueranno ad esserci ma sari tu a viverli in modo diverso.

IO: Inizio a pensare che vivere dal distacco, ci da il permesso di sperimentare dal nostro ESSERE e non al servizio, in subordinazione di qualcosa, circostanza o relazione di attaccamento.

SONO: E’ così piccola mia, piano piano la vita sarà più in sintonia con ciò che senti, fai e pensi.

IO: Alla fine è ciò che abbiamo sentito moltissime volte nel corso della storia umana, prendere la vita stessa per ciò che E’ e non come vogliamo che sia.

Questo pensiero mi trasmette molta calma. La vita è meravigliosa! Pensare che la vediamo così complicata e tuttavia se appoggiamo bene i piedi sulla terra, la strada diventa più chiara. Grazie, grazie, grazie

SONO: A te piccola mia, a te.

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