19 Agosto 2022, 5:22 a.m.
(Tradotto dalla mia animamica Gabriel)
PERCHÉ A ME?
SONO: E perché no? Perché dubiti ancora del fatto che questa comunicazione sia possibile, inoltre in maniera semplice e naturale?
IO: E’ così, proprio come lo dici tu. Il fatto è che dobbiamo dire che non è normale, non intendo alzarmi presto, ma il fatto di condividere questo dialogo con il mio ESSERE. Certo, ho fatto altre azioni simili come svegliarmi le mattine alle 5:00 e correre, leggere, e meditare per sessanta giorni, così come scrivere i libri dal mio ESSERE. Ma sento che questo è diverso, è così unico, che come dici, ho il dubbio del perché mi viene a me da fare queste cose?
SONO: E’ evidente che nasce da un bisogno di comunicare, di esprimere ciò che taci, e questo ti risuona, vero? Quando non dici ciò che hai bisogno di dire, esprimere, raccontare, rimane nelle tue cellule la quella sensazione di impotenza accumulata, che dopo si traduce nel vuoto che si riempie o si cerca di riempire con il cibo, mangiare cose dolci principalmente, inoltre cerchi di riempire quel vuoto con capricci dai bambini, con il lamento continuo, con la vittimizzazione del “io non posso”, ecc.
IO: Molto forte! Non l’avrei immaginato, mi vedo in ciò che dici…
SONO: L’acqua è un grande alleato in questi momenti, ma è più buono un pane con la nutella di un bicchiere d’acqua…
IO: Sì, certo… capisco quegli “attacchi” in cucina, i dolci, heheheh….
SONO: Quando non esprimiamo ciò che proviamo, questo si accumula, ecco perché dicono a volte che urlare sia curativo. Solo che lo facciamo spesso con la persona sbagliata, si tratta di situazioni taciute e accumulate del passato, soprattutto quando eravamo bambini e le possibilità e strategie che avevamo per sopravvivere erano ridotte. Apprendi o credi che la cosa migliore sia tacere, è la cosa più veloce o semplice per “salvarti dal nemico” (in questo caso: papà, mamma, un adulto o tutore) allora taci per non rischiare. La mente del bambino è molto semplice, è per quello che non dubita nel tacere o scappare.
IO: Molto interessante ciò che mi dici, poiché mi considero una bambina che non ha espresso ciò che aveva da dire in maniera sincera e diretta, anzi, lo nascondevo, parlavo, sì, ma non esprimevo, forse ciò di cui avevo bisogno lo travestivo per compiacere. Credo che a quella età tutti siamo condizionati dalla nostra realtà di essere bambini e di avere lo sguardo verso la vita di sopravvivenza come bambini.
SONO: Così è, è molto positivo ciò che pensi di creare uno spazio di espressività nel bambino attraverso l’arte. E’ un buon consiglio per i genitori che sono sulla strada della consapevolezza, accompagnare e incentivare i nostri bambini ad esprimersi attraverso l’arte. Qualsiasi tipo di espressione dell’arte è consigliato tanto per bambini come per adulti quando non lo si è fatto in famiglia da bambini come abitudine. L’umano si sente vulnerabile ed è lì che si limita.
IO: Ci sentiamo vulnerabili? Siamo vulnerabili
SONO: Sì, sotto vari aspetti, ma non tutti. Esistono diversi livelli di vulnerabilità, quello dipende dal grado di come si vede e di come si è permesso di esprimere l’interiorità. Com’è dentro è fuori.
IO: Sì, l’ho sentito diverse volte, ma solo ultimamente lo sto capendo. Proprio questa settimana, parlando con la mia figlia più piccola, lei stava cucinando dei muffin, ascoltando canzoni di “Mary Poppins” un film che adorava da bambina. Lei stessa si è resa conto che quando stava attenta per seguire una ricetta di cucina attraverso un tutoriale, otteneva come risultato la calma, si sentiva in pace. E quando lei mi ha detto quelle parole, ho verificato la calma che percepivo entrando in quell’ambiente. La calma del luogo (la cucina) era molto percepibile a livello sensoriale. Lì ho riconosciuto che ciò che si emana da dentro si trova fuori. E’ stato tutto molto rapido e molto reale.
SONO: L’umano è più assorbito da ciò che deve fare che da ciò che sente di fare. E’ una costante nel programma mentale. Quando si alimenta in maniera non salutare, abusiva per l’organismo, più l’alimento che implica IPER-informazione, fa sì che non abbia tempo da ascoltare i suoi sentimenti. E questo si accumula molto sottilmente nella mente creando dopo una “massa psichica” confusa.
IO: Come un “cancro psichico” direi…
SONO: Se lo vuoi chiamare così, l’idea è che questa “massa psichica” crea una forza, una pressione, oltre ad occupare uno spazio, impedendo l’ossigeno di entrare e fluire.
IO: Quello non è poetico, è concreto e comprensibile, perfino logico direi. Molto interessante!
SONO: Comprendi l’importanza di questo dialogo, di questa collezione, dall’arte, la scrittura, la musica, la cucina, stare cento per cento presente in ciò che si sta facendo come la tua piccola, tutte sono manifestazioni per connettersi con se stessi… quello è il modo più veloce per esprimere il tuo ESSERE. Esistono più metodi ma quello più facile e vicino è l’arte.
IO: Adoro, è una cosa molto semplice da mettere in pratica, alla portata di tutti, bisogna solo cercare e permettersi il momento.
SONO: Così è.
IO: Smetteo di scrivere per motivi tecnici, lo sai. Sento che oggi è perfetto così. Grazie, grazie, grazie!
SONO: A te piccola mia, a te.