Conoscere
(Tradotto dalla mia animaamica Gabriel)
IO: Ieri ho letto il nostro dialogo, normalmente non leggo il nostro dialogo perché sono mezza addormentata e chiudo il notebook e dormo ancora un po’. Inoltre sento di aver assorbito l’informazione con il mio cellulare, forse è solo la mia mente quella che meno si accorge delle nostre bellissime gite mattutine. Riconosco che il nostro dialogo è di comprensione di aspetti della mia vita che risuonano in altre vite.
SONO: Ed è lì che è importante poter fare da specchio agli altri, perché è lì che è possibile evolvere in rete di reti.
IO: Adoro quella frase, connettere rete di reti. Lì c’è la spiegazione del perché viviamo ammucchiati ma non insieme, corriamo dietro qualcosa e a volte, non sappiamo nemmeno cos’è, a quale scopo, dove mi porta ciò che sto cercando. Perché succede questo?
SONO: Ricordi quando hai traslocato in Europa con tutta la tua famiglia?
IO: Sì, è uno dei passi più importanti della mia vita, lasciare tutto per ricominciare.
SONO: Di questo si tratta, hai fatto uno dei passi più importanti della tua vita senza sapere bene il perché né a quale scopo. L’hai fatto e basta.
IO: No, sapevo il perché, per i nostri figli, per conoscere e farli conoscere mondi diversi, quello era il mio maggior impulso, poter conoscere culture diverse, imparare dagli altri.
SONO: Sì, sì, e di fatto così è stato. E’ solo che la decisione di traslocare in Europa è stata spinta da un aspetto che sarebbe… RESPIRA NINA … Quando decidiamo di fare qualcosa indipendentemente dal cambiamento che questo implichi siamo davanti ad un cambiamento di coscienza, da ciò che è noto a ciò che è ignoto, cioè, in qualche modo è un cambiamento in ciò in cui credo.
IO: In ciò in cui che credo? Come? Credevo mi avresti detto un salto evolutivo, un salto quantico…
SONO: Lo è, ma in maniera associata. Poiché quando cambi la prospettiva di vedere il mondo, per esempio, da una nazione ad una nazione nuova, sei inondata da nuove conoscenze, potenziali di vita diversi, ma la maggiore conoscenza è vedere noi stessi in queste nuove situazioni di vita, vedere come succede la magia, poiché non abbiamo ricordi mentali precedenti, ed è lì che inizi ad incorporare conoscenza, non saggezza. Ricordi?
IO: Mi sono persa ancora. Come? La saggezza non è riconoscere o unire ciò che sento, penso e sperimento?
SONO: Sì, ma quando sperimentiamo cose nuove, nuove azioni, sono in una determinata maniera, condizionate dalla sopravvivenza, com’è stato ciò che hai vissuto, non pianificando con la mente, ma sono state azioni di sopravvivenza quelle realizzate. Hanno permesso un adattamento sociale, culturale, di spazio, clima, sensazioni diverse dalle solite. E ciò ha implicato emozioni e un sentire diverso, molto diverso da quello atteso, i pensieri erano altri. Capisci perché la saggezza si stava consolidando ma eri completamente sconnessa da ciò che pensavi, sentivi e facevi.
YO: Es verdad, me sorprendes nuevamente, ya no sé como llamar esta sensación que siento, vibro cuando comprendo un nuevo modo de ver lo mismo.
SONO: E’ importante ciò che hai detto, poiché la maggior parte delle volte, vedi le circostanze e credi che siano fisse, poiché si trattava di un cambiamento difficile, e finché viene mantenuta l’incoscienza, rimarrà solo la conoscenza delle cose, situazioni, azioni. Quando puoi rivedere ciò che hai vissuto e osservare nel tempo quell’azione di ciò che ti ha portato al risultato, osserverai che non è quello atteso, al contrario, è solo il dettaglio di dire mentalmente: sì, sono arrivata all’obiettivo fissato, ma rimane solo in quello, che è molto stretto e limitato a ciò che è stato veramente il processo per arrivare al risultato.
IO: Sì, lo capisco, ma…
SONO: Ma sto raggiungendo degli obiettivi, i tuoi figli e te stessa avete conosciuto nuove culture… e ciò vi ha portato, a te e alla tua famiglia, a realizzare dei passi di sopravvivenza, emozioni scontrate in relazione a quanto vissuto, colpe, paure, rabbia, disperazione, frustrazione, godimento anche in qualche modo, tu credevi di divertirti.
IO: Adesso che lo dici, è vero, i momenti di divertimento autentico erano rari e li ricordo chiaramente, ti direi che più che di divertimento erano momenti di soddisfazione per essere riusciti a…
SONO: Vedi? La sopravvivenza è proprio quello, riuscire a, scappare, salvarsi, mantenersi in vita. Ma vivere, sentire, è nei momenti.
IO: MI viene un sorriso sulle labbra, poiché ora che lo vedo da questa nuova prospettiva mi sembra perfino assurdo.
SONO: Sì, la mente direbbe di sì, certo, ma alla fine, il punto di partenza coincide con il punto di arrivo.
IO: Sì, sì, uscire credendo di vivere esperienze, sogni, desideri, obiettivi, scappando dalla sopravvivenza per poi ricadere nella sopravvivenza.
SONO: Il circolo si chiude, ma non del tutto, esiste un salto che fa sì che si formi ciò che è speciale nella vita. E’ tutto perfetto a livello evolutivo.
La sopravvivenza non è inferiore allo sperimentare come pensi.
IO: E’ vero, quando uso quella parola ho la sensazione di inferiorità. Perché lo sento, o meglio, perché lo penso in quel modo?
SONO: La sopravvivenza è l’unica maniera in cui la natura si è sviluppata, quel sentimento di salvezza ha donato all’universo un’infinità di cose diverse da sperimentare… come hai fatto tu nel tuo cammino, sopravvivendo un perché, ma vivendo lo scopo.
IO: Wow lo adoro, adesso combaciano tutti i pezzi, è vero, adesso lo vedo più chiaro. I “PERCHE'” si sopravvivono per poter permetterci di VIVERE in maiuscole tutti gli “SCOPI”. Sento un calore nel mio corpo. Ho messo le due parole in maiuscolo, ho sentito chiaro il farlo così, per realizzare la perfezione. Ho adorato questo nostro dialogo, moltissimo. Consideravo la sopravvivenza un qualcosa da criticare, minimizzare, invece è ciò che realmente ci permette VIVERE. Ma non vivere per mantenerci in vita e basta, ma VIVERE con le maiuscole.
SONO: Sei soddisfatta, ti senti felice di…
IO: Sì, così è, mi sento così e sento sul mio petto una sensazione di espansione, come se si aprisse lo sterno, grazie, grazie, grazie per donarmi questa pace che sento.
SONO: A te piccola mia, grazie per voler conoscere e permetterti di ESSERE.