101 Giorni di Dialoghi col mio ESSERE

GIORNO 13

14 Agosto de 2022, 5:52 a.m.

(Tradotto dalla mia animamica Gabriel)

La Luce

IO: Bene, partiamo, oggi senza molte aspettative, credo che ogni volta che dialoghiamo, il mio livello di aspettativa scende un po’, è una cosa buona? cattiva? Perché mi succede questo? 

SONO: Ogni giorno stai confidando di più nel processo e ogni giorno sai che questo dialogo esisterà, solo che ti stai distaccando dai risultati. Questo un po’ alla volta è mollare, fluire, è permettere di ESSERE.

IO: Anche ricevere?

SONO: Sì, solo che ricevere è correlato direttamente con la gratitudine, ringraziare per qualcosa fa sì che tu ne prenda atto del fatto che hai ricevuto, cioè, sei cosciente di quello.

IO: In questi ultimi tempi sto ringraziando moltissimo tante cose, nella quotidianità, cose semplici, per le quali non avrei mai ringraziato prima. Ieri ho ringraziato di maniera spontanea, poter salire le scale di casa mia e mi è sembrato strano. 

SONO: La gratitudine spontanea è la chiave per ricevere, quanto ti meravigli per tutto, perfino di ciò che vedi come normale o abituale nella tua vita.

Il vero ringraziamento sta nel non avere un perché o uno scopo specifico, ma ringraziare semplicemente per il fatto dell’esistenza stessa, dell’esperienza che sto vivendo in questo preciso momento. Normalmente si insegna a ringraziare quasi come una formalità, convertendosi piano piano nel voler controllare una situazione.

IO: Controllare? Come? Cosa? Spiegami per favore.

SONO: La gratitudine per il controllo è quella automatizzata, collegata al fatto che se ringrazi sei buono, sei educato, se sei educato sei corretto.

Se sei corretto, sei buono, se sei buono le persone ti vogliono bene, ti accettano, ti includono…Tutto questo ragionamento si attiva in maniera spontanea e automatica poiché il ringraziamento è introiettato nel nostro vocabolario da piccolo dai nostri genitori/tutori e quando siamo bambini, vogliamo e abbiamo bisogno dell’amore e “l’approvazione” dei nostri genitori, è li dove arriva il controllo, se faccio, ottengo. Comprendi?

IO: Credo di sì, giacché è un comportamento ripetitivo in noi fare le cose per accontentare papà e mamma. Non l’avevo mai collegato con la gratitudine. Interessante, per essere consapevoli da dove stiamo ringraziando. 

Dal controllo? o dall’aver ricevuto? Se dal controllo è collegato direttamente alla paura. 

Sappiamo che l’amore e la paura sono forze creatrici, ogni giorno capisco meglio ciò che ho sentito così tante volte ma evidentemente senza averlo internalizzato, incarnato.

SONO: Così è, la forza della creazione è mobilitata da due energie, le quali sono: L’amore, che va nella direzione dell’evoluzione. E la paura, che è contraria, porta allo stallo, alla paralisi, al non crescere.

L’amore è la forza che crea la realtà dall’ESSERE, mentre che la paura lo fa dalla sopravvivenza. 

IO:E’ così bello avere conferma di quello che mi dici. A volte non è semplice distinguere l’una dall’altra, poiché la paura si traveste facilmente e rapidamente da amore, tuttavia, più ami meno ti aggrappi ai risultati, quando compare il controllo ad una determinata rispostas, ecco che siamo in modalità paura. Voglio che le cose vadano in questo modo o in quell’altro, la linea è sottile.

SONO: Respira profondamente. Fai una pausa e respita. Accelere questo per finire prima è anche controllo, è anche paura perché le cose non riescano in una maniera specifica. 

IO: Ottimo poter rendere consapevole questo, mi sono accorta che passo troppo tempo ringraziando dalla paura invece che dall’amore come credevo.

Voglio che le cose che faccio abbiano un determinato risultato, pretendo tanto da me, inoltre faccio le cose per essere ringraziata, perché mi dicano che faccio le cose bene, ricevere complimenti. Tutto ciò è paura nascosta, impressionate, mi hai illuminato! Grazie.

SONO: Da dove credi di ringraziarmi? Dal fatto che ora lo scritto avrà un senso, sarà coerente con il titolo e così quando verrà letto tutto sarà perfetto e riceverai i complimenti o dal dare amore e mi distacco dal risultato?

Abbandonati all’esperienza, fidati amorevolmente.

IO: Wow molto forte, allora nei dialoghi con le persone che amiamo, esiste più amore dal controllo e dall’attaccamento, in altre parole: PAURA, che dall’amore incondizionato? 

SONO: E’ così piccola mia. Le tue relazioni interpersonali sono piene di atteggiamenti dalla paura nascosta, e ciò fa sì che viviamo le situazioni che viviamo domandandoci se amiamo davvero la persona, ora capisco che si tratta di relazioni basate sulla paura.

IO: La paura è infiltrata dappertutto, è il maggior condizionante di ciò che creiamo nella nostra vita.

SONO: Condizionante necessario, poiché ci permette di vivere, sopravvivere. Tutto nell’universo è perfetto, tutto ha il suo perché, tutto è evolutivo. Poiché segue la legge della sopravvivenza.

IO: E’ bellissimo ascoltarti, mi viene in mente una domanda ovvia… Come faccio a sapere che sto amando in modo incondizionato allora?

SONO: Ami davvero quando sai che semplicemente è. Tu fai sì che le cose accadano, esistano, di modo che riesci a vedere ciò di cui sei capace, e con ciò di cui sei capace illumini gli altri.

IO: Sono davvero persa in questo dialogo, penso che oggi lo dovrò rileggere o ascoltare diverse volte, credevo di capire ma non è così.

SONO: Hehehe mi viene da ridere, vedere come fai ciò che fai per attaccamento al risultato, è esattamente ciò di cui abbiamo parlato all’inizio del nostro dialogo: “sono sempre più distaccata dal risultato” Ricordi?

IO: Sì, sì, quella è paura nascosta, continuo a scrivere nel blog, non amare, comunicare oggi così com’è. 

SONO: Capisci come la paura è infiltrata nella maggior parte delle cose quotidiane, e dopo ci “lamentiamo” del fatto che ciò che crediamo nella nostra vita non coincide con i nostri sogni, in realtà è da ciò che è, è. Le tue paure sono tue, e co-creano la tua realtà. 

IO: Credo di sì, ci casco nuovamente nello schema della paura. Dovrò stare molto attenta a come ringrazio. Grazie, grazie, grazie per dare luce ai miei pensieri.

SONO: Grazie a te, piccola mia.

IO: Questo ringraziamento è stato leggero, si è sentito leggero nel petto. Molto bene.

SONO: L’hai compreso velocemente, adesso mettilo in pratica per co-creare la tua realtà.

IO: Oh grazie, grazie, grazie.

SONO: Adesso sì piccola mia. Vai a dormire. E grazie a te.

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